di Giuseppina Serafino
La Vallonia da pedalare
In sella per scoprire il fascino della regione francofona a sud del Belgio, nell’anno della “Vallonie à vélo”. Itinerari di qualità, alloggi e infrastrutture qualificate per fare turismo ecologico e attivo - PRIMA PARTE
I percorsi ciclopedonali
La nostra partenza del suggestivo tour di tre intense giornate in questo angolo di Belgio è avvenuto da Namur (la foto di apertura è WTB - J.P. Remy), capitale della Vallonia, non prima di aver visitato la Brasserie François, in Place Saint–Aubain, per familiarizzare con la raffinata gastronomia locale in un contesto di storiche tradizioni. Dopo aver armeggiato con sellini e manubri per le regolazioni, siamo stati guidati per le viuzze dell’incantevole cittadina, con lo sguardo divertito o alquanto sbalordito dei turisti seduti ai tavolini dei numerosi bistrot.
Uno sguardo rapido ai tanti gioielli architettonici: il torrione medioevale, tutelato dall’Unesco spicca con la sua elaborata guglia aggiunta nel 1733, la chiesa di Saint Loup, “sinistra ed elegante” (per usare le parole di Baudelaire) con insolite colonne di marmo rosso e arcate nere, la Cittadella militare con i bastioni e la cinta muraria, i ponti sulla Sambre.
Poi via “veloci” lungo la Mosa sul Ravel 2, uno dei 1.300 km di percorsi ciclopedonali realizzato su ferrovie dismesse. Un tiepido sole a tratti impreziosiva la superficie fluviale regalando sensazioni fantastiche che scaturiscono da un contesto naturalistico di piacevolissima quiete, con i delicati colori della vegetazione puntellata di fiori e di simpatica fauna acquatica.
Uno sguardo rapido ai tanti gioielli architettonici: il torrione medioevale, tutelato dall’Unesco spicca con la sua elaborata guglia aggiunta nel 1733, la chiesa di Saint Loup, “sinistra ed elegante” (per usare le parole di Baudelaire) con insolite colonne di marmo rosso e arcate nere, la Cittadella militare con i bastioni e la cinta muraria, i ponti sulla Sambre.
Poi via “veloci” lungo la Mosa sul Ravel 2, uno dei 1.300 km di percorsi ciclopedonali realizzato su ferrovie dismesse. Un tiepido sole a tratti impreziosiva la superficie fluviale regalando sensazioni fantastiche che scaturiscono da un contesto naturalistico di piacevolissima quiete, con i delicati colori della vegetazione puntellata di fiori e di simpatica fauna acquatica.
La sosta a Dinant
Lungo il percorso varie le attrattive che meritavano una sosta come a Wépion dove è possibile visitare un originale Museo della fragola, presso il quale noi ciclo reporter siamo stati piacevolmente accolti da un banchetto che esibiva prodotti legati al sopracitato frutto, dai succhi al liquore ed estratti vari.
Nei pressi, ci è stato detto, è d’obbligo una sosta ai Giardini di Annevoie e al suo castello del XVII secolo, per ammirare viali fioriti, grotte e spettacolari giochi d’acqua; Bouvignes che ospita la pregevole “Maison du patrimoine médiéval mosan” CLICCA QUI.
Sulla vallata della Molignèe, risalendo per una quindicina di chilometri, si erge l’Abbazia di Maredsous, eretta all’inizio del 1.800, con annesso un piccolo museo del formaggio, ameno luogo di raccoglimento non solo per gli estimatori di questo prodotto caseario.
Mentre alcuni di noi scambiavano “amichevolmente” la bici muscolare con una e-bike, per alleviare lo sforzo protratto, dopo circa 27 km, siamo giunti a Dinant, avvistando la Collegiata di Notre-Dame con il caratteristico campanile a bulbo. Un paesaggio da cartolina che si riflette sulla Mosa e che avremmo voluto godere dall’alto dell’imponente Cittadella, raggiungibile salendo 408 scalini o con una più comoda funicolare.
Nei pressi, ci è stato detto, è d’obbligo una sosta ai Giardini di Annevoie e al suo castello del XVII secolo, per ammirare viali fioriti, grotte e spettacolari giochi d’acqua; Bouvignes che ospita la pregevole “Maison du patrimoine médiéval mosan” CLICCA QUI.
Sulla vallata della Molignèe, risalendo per una quindicina di chilometri, si erge l’Abbazia di Maredsous, eretta all’inizio del 1.800, con annesso un piccolo museo del formaggio, ameno luogo di raccoglimento non solo per gli estimatori di questo prodotto caseario.
Mentre alcuni di noi scambiavano “amichevolmente” la bici muscolare con una e-bike, per alleviare lo sforzo protratto, dopo circa 27 km, siamo giunti a Dinant, avvistando la Collegiata di Notre-Dame con il caratteristico campanile a bulbo. Un paesaggio da cartolina che si riflette sulla Mosa e che avremmo voluto godere dall’alto dell’imponente Cittadella, raggiungibile salendo 408 scalini o con una più comoda funicolare.
Verso Chimay per una visita al Castello
Altra attrattiva, poco lontano e incastonata fra massicci rocciosi, è la sede del Museo della celebre Birra di Leffe. Ma l’ora era tarda e ci è stato concesso di attraversare il ponte Charles de Gaulle, costeggiato su entrambi i lati da sassofoni decorati, alti più di 3 metri, dedicati ai Paesi dell’Unione europea. Questa esposizione “Art on Sax” scopriamo che è un tributo ad Adolphe Sax, il creatore dello strumento che è nato in questa incantevole località.
Raggiungiamo l’hotel Castel Pont-à-Lesse, situato nell’antico Chateau de Port à Lesse, immerso in un silenziosissimo parco di 25 ettari, al centro di una lussureggiante vallata che ci appaga con incantevoli riflessi fiabeschi.
Al mattino partenza verso Chimay per una visita al Castello, che ci ha stupiti per la magnificenza degli arredi e per la presenza di un bel teatro con tanto di palco imperiale. Ci congediamo e ci immergiamo in bici nelle campagne circostanti, fino a giungere all’Espace Chimay per un delizioso lunch accompagnato dalla celebre birra qui prodotta.
La piacevole conoscenza di questa bevanda ha fatto in modo che molti di noi da questo momento divenissero fedeli seguaci di S.Arnoldo, il vescovo che in periodo di peste prescrisse la birra come dissetante al posto dell’acqua infettata. Tra una pedalata e l’altra non mancava occasione per sorseggiare una delle tante buonissime birre belghe, con il pretesto di conoscere i differenti marchi, non importava se trappiste, ovvero prodotte presso abbazie, oppure no, la gustosa bevanda è divenuta una sorta di naturale combustibile che dava impulso alla nostre spinte sui pedali, sospingendoci lungo i canali e i lievi pendii.
Raggiungiamo l’hotel Castel Pont-à-Lesse, situato nell’antico Chateau de Port à Lesse, immerso in un silenziosissimo parco di 25 ettari, al centro di una lussureggiante vallata che ci appaga con incantevoli riflessi fiabeschi.
Al mattino partenza verso Chimay per una visita al Castello, che ci ha stupiti per la magnificenza degli arredi e per la presenza di un bel teatro con tanto di palco imperiale. Ci congediamo e ci immergiamo in bici nelle campagne circostanti, fino a giungere all’Espace Chimay per un delizioso lunch accompagnato dalla celebre birra qui prodotta.
La piacevole conoscenza di questa bevanda ha fatto in modo che molti di noi da questo momento divenissero fedeli seguaci di S.Arnoldo, il vescovo che in periodo di peste prescrisse la birra come dissetante al posto dell’acqua infettata. Tra una pedalata e l’altra non mancava occasione per sorseggiare una delle tante buonissime birre belghe, con il pretesto di conoscere i differenti marchi, non importava se trappiste, ovvero prodotte presso abbazie, oppure no, la gustosa bevanda è divenuta una sorta di naturale combustibile che dava impulso alla nostre spinte sui pedali, sospingendoci lungo i canali e i lievi pendii.
Il nuovo centro Bike Park de l’Eau d’Heure
Questi ultimi li abbiamo saggiati durante i giri effettuati ai Lacs de l’Eau d’Heure, per conoscere il nuovo centro di ciclismo “Bike Park de l’Eau d’Heure” che sarà varato nel mese di settembre. Bellissimo il percorso di circa 32 km che si snoda su viali alberati o lungo piste che costeggiano i laghi artificiali, facendoci intravvedere la pratica di una molteplicità di sport in un luogo di pace paradisiaca.
Si tratta del più grande sito nautico del Belgio, che può essere iscritto nelle liste delle Destinazioni europee di eccellenza (EDEM), a cavallo tra le province di Namur e dell’Hainut, creato per rispondere alle necessità di riserve d’acqua potabile e per alimentare il canale Charleroi-Bruxelles, ora grande attrattiva turistica. Da provare un viaggio nel cuore della più grande diga di questo Stato e lo Skywalk, un sorprendente panorama dall’alto del belvedere a 107 metri di altezza.
Si tratta del più grande sito nautico del Belgio, che può essere iscritto nelle liste delle Destinazioni europee di eccellenza (EDEM), a cavallo tra le province di Namur e dell’Hainut, creato per rispondere alle necessità di riserve d’acqua potabile e per alimentare il canale Charleroi-Bruxelles, ora grande attrattiva turistica. Da provare un viaggio nel cuore della più grande diga di questo Stato e lo Skywalk, un sorprendente panorama dall’alto del belvedere a 107 metri di altezza.
Una delle più antiche città del Belgio: Tournai
Proseguiamo fino a Tournai, una delle più antiche città del Belgio, sede vescovile, sulle rive della Schelda, a 9 km dal confine francese. Dal vasto patrimonio architettonico, la città è famosa anche per le 5 torri di pietra della cattedrale di Notre Dame.
Nella triangolare piazza del mercato, fiancheggiata da stupendi palazzi a timpano, un tempo sede delle corporazioni, si erge una torre alta 72 metri, il più antico campanile del Paese. Poco lontano, Mons, capitale della provincia dell’Hinaut, già Capitale Europea della Cultura nel 2015, si erge su una collinetta nel cosiddetto “Pays Noir”, il grande bacino carbonifero che ambiamo a visitare per ripercorrere le vicende dei circa 20.000 connazionali che qui hanno vissuto e, a volte, tragicamente perso la vita. Mi colpisce la tradizione del Doudou, dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Unesco che prevede la processione del Car d’Or con l’urna di Saint-Waudru e il Lumecon, il combattimento tra San Giorgio e il drago, al quale i partecipanti strappano i peli della coda come portafortuna.
Nella triangolare piazza del mercato, fiancheggiata da stupendi palazzi a timpano, un tempo sede delle corporazioni, si erge una torre alta 72 metri, il più antico campanile del Paese. Poco lontano, Mons, capitale della provincia dell’Hinaut, già Capitale Europea della Cultura nel 2015, si erge su una collinetta nel cosiddetto “Pays Noir”, il grande bacino carbonifero che ambiamo a visitare per ripercorrere le vicende dei circa 20.000 connazionali che qui hanno vissuto e, a volte, tragicamente perso la vita. Mi colpisce la tradizione del Doudou, dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Unesco che prevede la processione del Car d’Or con l’urna di Saint-Waudru e il Lumecon, il combattimento tra San Giorgio e il drago, al quale i partecipanti strappano i peli della coda come portafortuna.
Il Castello di Beloeil
L’intensa giornata si conclude presso l’hotel Le Floreal, che ha il marchio “Bienvenue Vélo”, una struttura attrezzata per l’accoglienza dei cicloturisti con materiali e preziosi supporti; straordinaria la vista a perdita d’occhio del paesaggio collinare che si gode dalle finestre delle nostre confortevoli camere, che ci appaga della sgambata cicloturistica (15 km… speriamo non si sappia!).
Il terzo e ultimo giorno non è stato possibile pedalare. Ci spostiamo in pullman nella Vallonia Piccarda, raggiungendo Ath, la Città dei Giganti, e Aubechies, con una puntatina al Castello di Beloeil, che solo un gruppetto di temerari ha raggiunto in bici, forse per emulare tardivamente gli antichi condottieri che lo popolavano.
Quella che viene definita la “Versailles belga”, residenza dei principi di Ligne dal XIV secolo, ci appare avvolta in un sonno atavico a causa del cielo plumbeo. Incuriositi, apprendiamo che la prima traccia del gigante denominato Golia risale al 1481, con una tradizione secolare che anima il folclore della città tanto che la Ducasse di Ath, il grande corteo folcloristico con giganti e carri allegorici, è divenuto Patrimonio Immateriale Unesco. Terminata la festa, i titanici personaggi fanno rientro nella Maison des Géants, luogo che dettagliatamente ne illustra la storia.
Il terzo e ultimo giorno non è stato possibile pedalare. Ci spostiamo in pullman nella Vallonia Piccarda, raggiungendo Ath, la Città dei Giganti, e Aubechies, con una puntatina al Castello di Beloeil, che solo un gruppetto di temerari ha raggiunto in bici, forse per emulare tardivamente gli antichi condottieri che lo popolavano.
Quella che viene definita la “Versailles belga”, residenza dei principi di Ligne dal XIV secolo, ci appare avvolta in un sonno atavico a causa del cielo plumbeo. Incuriositi, apprendiamo che la prima traccia del gigante denominato Golia risale al 1481, con una tradizione secolare che anima il folclore della città tanto che la Ducasse di Ath, il grande corteo folcloristico con giganti e carri allegorici, è divenuto Patrimonio Immateriale Unesco. Terminata la festa, i titanici personaggi fanno rientro nella Maison des Géants, luogo che dettagliatamente ne illustra la storia.
I ricordi
Prima della partenza per Bruxelles, è stato fantastico soffermarsi presso la Taverna Saint Gery, una locanda immersa nel verde che ci ha restituito il sapore autentico della Vallonia Piccardia con un vero e proprio museo etnologico che pendeva dal soffitto. Oggetti di ogni sorta di uso quotidiano facevano gustare, oltre al cibo delizioso di stampo rurale, il fascino di una rassicurante atmosfera bucolica come alcune vecchie biciclette usate come fioriere dinanzi alla porta.
Saranno proprio questi i ricordi che molti di noi si porteranno nel cuore, avvertendo ancora quello straordinario piacere di pedalare lungo le anse dei fiumi della Vallonia, per riscoprire la ricchezza di un contesto ambientalistico denso di suggestioni storiche e architettoniche di notevole pregio, che si protendono verso il cielo come una miriade di ombrelli colorati che ci invitavano magicamente a sognare.
Saranno proprio questi i ricordi che molti di noi si porteranno nel cuore, avvertendo ancora quello straordinario piacere di pedalare lungo le anse dei fiumi della Vallonia, per riscoprire la ricchezza di un contesto ambientalistico denso di suggestioni storiche e architettoniche di notevole pregio, che si protendono verso il cielo come una miriade di ombrelli colorati che ci invitavano magicamente a sognare.
Tutte le informazioni del viaggio
Un territorio a poche di ore di volo dall’Italia, esteso per circa 17 km/q, la Vallonia presenta città storiche di profondo rilievo come Liegi, Namur (la capitale), Dinant, Mons, Tournai e Charleroi, con un ricco patrimonio che figura nella lista dell’Unesco. Una realtà paesaggistica da scoprire soprattutto in occasione dell’anno “2016 Vallonia in bicicletta”.
COME ARRIVARE: voli Brussels Airlines CLICCA QUI
HOTEL
-hotel Pullman Brussels Centre Midi - Place Victor Horta, 1 – Bruxelles CLICCA QUI
-hotel Castel Pont-à-Lesse - Rue Pont à Lesse, 36 - Dinant CLICCA QUI
-hotel Le Floréal a Tournai – hotel/ristorante con marchio “Bienvenue Vélo”
Place, 2 – Mont Saint Aubert CLICCA QUI
LUOGHI DA VISITARE
-Namur, capitale della Vallonia CLICCA QUI
-Castello di Chimay - Rue du Château - Chimay CLICCA QUI
-piccoli villaggi tra cui Lompret uno dei Plus Beaux Villages de Wallonie CLICCA QUI
-Centre d'Accueil de la Plate Taille - Route de la Plate Taille 99 - Boussu-Lez-Walcourt CLICCA QUI
-Lacs de l’Eau d’Heure CLICCA QUI
-Tournai CLICCA QUI
Uffici del Turismo
Place Paul-Emile Janson, 1 - Tournai CLICCA QUI - CLICCA QUI -
L'ufficio Belgio per il turismo si trova in viale Vittorio Veneto, 28 a Milano, tel.02 86463136, CLICCA QUI
DOVE MANGIARE:
-Namur alla Brasserie François - Place Saint-Aubain, 3 - Namur CLICCA QUI
-Espace Chimay - Rue de Poteaupré 5 - Bourlers CLICCA QUI
-Taverne Saint-Géry - Place 2 - Aubechies – Tel. +32 (0)69 / 67 12 74 CLICCA QUI
COME ARRIVARE: voli Brussels Airlines CLICCA QUI
HOTEL
-hotel Pullman Brussels Centre Midi - Place Victor Horta, 1 – Bruxelles CLICCA QUI
-hotel Castel Pont-à-Lesse - Rue Pont à Lesse, 36 - Dinant CLICCA QUI
-hotel Le Floréal a Tournai – hotel/ristorante con marchio “Bienvenue Vélo”
Place, 2 – Mont Saint Aubert CLICCA QUI
LUOGHI DA VISITARE
-Namur, capitale della Vallonia CLICCA QUI
-Castello di Chimay - Rue du Château - Chimay CLICCA QUI
-piccoli villaggi tra cui Lompret uno dei Plus Beaux Villages de Wallonie CLICCA QUI
-Centre d'Accueil de la Plate Taille - Route de la Plate Taille 99 - Boussu-Lez-Walcourt CLICCA QUI
-Lacs de l’Eau d’Heure CLICCA QUI
-Tournai CLICCA QUI
Uffici del Turismo
Place Paul-Emile Janson, 1 - Tournai CLICCA QUI - CLICCA QUI -
L'ufficio Belgio per il turismo si trova in viale Vittorio Veneto, 28 a Milano, tel.02 86463136, CLICCA QUI
DOVE MANGIARE:
-Namur alla Brasserie François - Place Saint-Aubain, 3 - Namur CLICCA QUI
-Espace Chimay - Rue de Poteaupré 5 - Bourlers CLICCA QUI
-Taverne Saint-Géry - Place 2 - Aubechies – Tel. +32 (0)69 / 67 12 74 CLICCA QUI
I video di Cyclist
Guarda tutti i video di Cyclist >>© RIPRODUZIONE RISERVATA