Giant Propel Advanced SL 0: pura velocità
La nuova Propel di Giant è una vera macchina da gara.
Nel mondo ipertecnologico delle bici ad alte prestazioni siamo abituati a vedere piccole migliorie incrementali da un modello alla sua successiva generazione. Raramente i nuovi progetti portano con sé un elenco tanto ampio di miglioramenti (dichiarati) come quello che accompagna la nuova Propel di Giant. Novità che qui sono particolarmente degne di nota, dato che il vecchio design non era affatto male e ha vinto molte corse con diversi team WorldTour. Certo, aveva qualche pecca veniale, come un cockpit smisurato (e, quindi, sgradevole alla vista) e una costruzione piuttosto massiccia.
In Giant spiegano che - anche per un marchio della sua dimensione - il nuovo telaio Propel ha richiesto diversi anni di sviluppo.
Ma ora Giant ha apportato molte più modifiche della semplice pulizia della parte anteriore. La Maison sostiene che con l’adozione dei cerchi Ultra 50 Disc di Cadex (marchio nativo di Giant), montati con gli Aero Tubeless da 25 mm (cioè le coperture sviluppate appositamente per questi cerchi), a 40 km/h la nuova Propel risparmia oltre sei watt al modello precedente, mentre il telaio è più leggero di 225 g nonostante sia più rigido del 9%. Inoltre, nella parte posteriore è più reattivo grazie a un restyling che ha reso le tubazioni più sottili, mentre nella parte anteriore il nuovo cockpit ospita un passaggio dei cavi riprogettato che, sempre a detta di Giant, rende più semplice il lavoro dei meccanici.
Testata dai pro
Per conseguire questi miglioramenti, in Giant spiegano che - anche per un marchio della sua dimensione - il nuovo telaio ha richiesto diversi anni di sviluppo e numerosi test su strada per perfezionarne il design. Test affidati ai professionisti: Dylan Groenewegen ci ha vinto la terza tappa del Tour de France 2022 e Michael Matthews la quattordicesima. Per il brand, che si proponeva di ottenere una bici race al top in tutte le condizioni – competitiva sia nei percorsi pianeggianti e veloci che terminano in volata, sia nelle tappe collinari e mosse - è stata la dimostrazione della raggiunta versatilità della Propel.
Detto questo, Giant sottolinea che la nuova bici registra ottimi risultati in quanto a peso e comfort, senza però andare a scapito dell’aerodinamica: al termine degli studi di progettazione virtuale, è stato realizzato un prototipo e portato nella galleria del vento GST (Gesellschaft für Strömungsmesstechnik, un Centro specializzato nello sviluppo di modelli sportivi, tra cui le monoposto di F1) di Immenstaad, in Germania, per rifinire il design utilizzando anche un manichino in movimento.
I test hanno mostrato come il nuovo design permetta di risparmiare sei watt in resistenza aerodinamica, grazie a una versione aggiornata della “AeroSystem Shaping Technology” di Giant, come spiega Nixon Huang, Senior Global Road, Gravel e CX Category Manager del brand taiwanese: «Abbiamo analizzato ogni tubo, congiunzione, angolo e componente sia individualmente sia, in modo più critico, assemblati in un unico insieme. Il risultato è che la Propel adotta forme a profilo alare ellittico tronco in zone come il tubo obliquo, il tubo verticale e i foderi verticali. Abbiamo persino creato due differenti gabbiette portaborraccia, una per il tubo verticale e l’altra per l’obliquo, per ridurre al minimo la resistenza nelle rispettive zone».
Peso ridotto, comfort migliorato
Aggiornare il telaio significava anche mettere mano al triangolo posteriore, che è stato snellito senza penalizzare la resistenza. Ciò ha contribuito a ridurre il peso e a migliorare il comfort in sella senza però andare a scapito della rigidità, grazie alla rimodulazione del composito (fibra più resina) di carbonio. «Abbiamo modificato le sezioni del tubo sterzo, del tubo obliquo e dell’area del movimento centrale per ridurre la flessione torsionale e laterale nel telaio», riprende Huang. «Il risultato è che il nuovo telaio Propel ha quasi il 10% in più di rigidità torsionale e il 7,5% in più di rigidità laterale rispetto al modello precedente».
Anche la zona del cockpit, come detto, è stata totalmente ridisegnata. In effetti, sul precedente telaio l’attacco manubrio, con i suoi distanziali e il coperchietto di serraggio, aveva un aspetto un po’ pesante e richiedeva una lavorazione meticolosa quando si dovevano instradare i cavi. Giant afferma di aver collaborato con lo staff tecnico del team pro BikeExchange-Jayco per garantirsi che il nuovo design fosse semplice da montare e regolare. I cavi ora passano attraverso il manubrio e lungo un apposito incavo nella parte inferiore dell’attacco.
Il cuscinetto superiore sovradimensionato e un nuovo cannotto forcella D-shape creano lo spazio necessario per un passaggio agile dei cavi, che entrano nel telaio tramite una porta nei distanziali, che sono profilati allo scopo.
Attenzione, però: lo sterzo adotta ancora la tecnologia proprietaria “Overdrive”, e questo significa che possono essere usati solo gli attacchi Giant Contact Aero SLR o SL. Giant ha comunque a catalogo diverse misure e ora la nuova testa accetta qualsiasi manubrio di diametro normale; quindi, la regolazione non dovrebbe essere troppo complicata.