In Scozia si affronta Bealach na Bà

Celebrata come la più dura della Gran Bretagna, questa impegnativa salita di 9,7 km nel nord-ovest della Scozia non ha nulla da invidiare ai mostri sacri del vecchio continente.

1/10

Attraverso il ponte sul fiume Kishorn proprio all’inizio della salita. Foto Juan Trujillo Andrades

“Questo è il Santo Gral, la più dura e selvaggia ascesa della Gran Bretagna”. Non sono parole nostre; ma quelle di Simon Warren, grande appassionato di salite e autore del libro Le 100 più grandi scalate ciclistiche (titolo originale 100 Greatest Cycling Climbs, non tradotto in italiano ndr). Nel libro, sottotitolato “Guida per ciclisti alle salite della Gran Bretagna”, la Bealach na Bà è un caso unico. Altre “spaccagambe” come quella dell’Hardknott Pass o del Rosedale Chimney, entrambe nell’Inghilterra settentrionale, ottengono il punteggio massimo di 10/10, ma solo la Bealach na Bà ti sfianca fino al midollo. Questa arriva a 11.

Affacciati sul Loch Kishor verso l’isola di Skye. Foto Juan Trujillo Andrades

Una strada verso il nulla

Già soltanto arrivare alla Bealach na Bà è una sfida. È nascosta all’interno della Penisola di Applecross, che si trova sulla costa nordoccidentale della Scozia, più o meno alla stessa latitudine di Inverness. Il paese più vicino è Lochcarron – un’unica strada di case con qualche hotel, un pub e un minimarket – che dista ben quattro ore e mezza di macchina da Glasgow ed è il posto migliore per stabilire il campo base per un assalto alla salita.

Questo è uno dei luoghi più remoti dell’isola maggiore britannica. Certo, questo non significa molto al giorno d’oggi. Non c’è nessun posto in questo Paese che non sia a più di una decina di chilometri da una strada asfaltata, ma il luogo più remoto è un punto desolato sulla penisola sopra a quella di Applecross: quindi questo è quasi il posto più selvaggio che si possa trovare in Gran Bretagna.

È facile deridere e ignorare gli avvertimenti, ancora convinti che nessuna salita britannica possa davvero essere così dura.

Fortunatamente la gente del posto è ben abituata alla vista di sconosciuti vestiti di lycra che partono dal paese pieni di risate e gioia di vivere, e tornano qualche ora dopo con lo sguardo scavato dei veterani di guerra. Da Lochcarron è una pedalata relativamente dolce di 10 km fino alla svolta con cui si lascia la A896, proprio a fianco al Bealach Cafè, che segna l’inizio della salita vera e propria. Ad un primo sguardo, la strada davanti sembra piuttosto piatta e rassicurante, ma il cartello sul ciglio della strada non lascia dubbi su quello che sta per arrivare.

A dire il vero ci sono almeno quattro cartelli, nel caso in cui qualcuno non afferri il messaggio al primo colpo. Il primo dice: “Questa strada sale ad una altezza di 626 metri con gradiente di 1/5 e stretti tornanti. SCONSIGLIATO AI CONDUCENTI DI VEICOLI MOLTO GRANDI O DI ROULOTTE E CAMPER DOPO IL PRIMO MIGLIO”. Sotto, il secondo cartello consiglia un percorso alternativo. Il terzo cartello aggiunge: STRADA NORMALMENTE IMPRATICABILE IN CONDIZIONI INVERNALI”. Poi sotto, per non sbagliare, c’è il quarto cartello: “ALTO RISCHIO DI NEVE”.

Ovviamente, la maggior parte delle scritte è stata ricoperta dagli adesivi dei club ciclistici e motociclistici, quindi è facile deridere e ignorare gli avvertimenti mentre si scivola serenamente oltre, ancora convinti che nessuna salita britannica possa essere così dura. Potrà mai esserlo davvero?

Le pendenze raggiungono il livello più impegnativo quando manca circa 1,5 km dalla cima, toccando l’apice del 20%. Foto Juan Trujillo Andrades

Dentro la valle e oltre

La pendenza media dell’intera salita è 6,4% - che non è la più spaventosa delle statistiche – ma i primi due chilometri sembrano non salire affatto, e questo significa che il resto dei 9,7 km avrà una media molto più preoccupante. Chiunque abbia dato un’occhiata al profilo altimetrico saprà che la facile sezione verde iniziale è seguita da un tratto di giallo che diventa arancione al chilometro cinque, prima di trasformarsi in sfumature sempre più scure di rosso.

Questa non è proprio una salita sulla quale dare tutto e subito. Poco dopo la svolta dalla strada principale, un ponte di pietra conduce sul fiume Kishorn e la strada svolta verso sud-ovest per risalire il corso dell’acqua. La strada è quasi piatta, ed è facile caracollare lungo la sottile striscia di asfalto che costeggia la minacciosa massa di montagne.

Il nome Bealach na Bà in gaelico scozzese significa “passo del bestiame”

Il nome Bealach na Bà in gaelico scozzese significa “passo del bestiame”, ma la strada è così stretta che è difficile immaginare come due mucche possano superarsi a vicenda, figuriamoci le auto. Persino i ciclisti devono fermarsi nelle piazzole di sosta per consentire ai veicoli di passare, il che può costituire, in base ai punti di vista, un ostacolo a tenere un ritmo costante o un benedetto momento di sollievo.

Mentre il fiume scende per svuotarsi nel piccolo golfo marino antistante chiamato Loch Kishorn, la strada sale verso le montagne e intanto la pendenza cresce al 6%. In basso sulla sinistra c’è il porto per navi cargo, mentre più avanti si trovano un paio di imponenti pareti di roccia che sorvegliano l’entrata di una valle di origine glaciale. La strada sembra dirigersi direttamente verso valle, ma dopo circa 3,5 km cambia direzione e si arrampica sul margine della cresta per emergere in una vallata vicina che è ancora più minacciosa.

Vertiginose scogliere di roccia scura e friabile incombono su entrambi i lati e alla fine c’è un muro che sembra impenetrabile come una fortezza. Metro dopo metro la pendenza aumenta mentre la strada si aggrappa alla parete di destra.

Questo è il momento di dare tutto. Dopo 8,7 km il passo è ormai a portata di mano. Foto Juan Trujillo Andrades

La spinta finale

La natura logorante della salita ricorda le Alpi, e in particolare le Dolomiti, ma anche le famose salite continentali raramente sferrano il colpo del ko che il Bealach na Bà tiene in serbo fino ai suoi ultimi chilometri. Quando si raggiunge la fine della valle, la strada inizia a contorcersi e sobbalzare mentre cerca una via attraverso la roccia e le pietraie.

Gli acuti tornanti segnalano il tratto più duro e, se hai un attimo di tempo per sbirciare al ciclocomputer, potrai vedere apparire sullo schermo la cifra 20% di inclinazione. La pendenza è tale che, il giorno in cui Cyclist ha affrontato la salita, abbiamo superato una 4x4 abbandonata sul ciglio della strada con il fumo che usciva dal motore. Poi, proprio quando l’acido l’attico rafforza le minacce e sembra sopraffarti, è finita. O almeno lo è la parte più dura.

La natura logorante della salita ricorda le Alpi, e in particolare le Dolomiti

Se non stai puntando al record del percorso su Strava, prenditi un momento per fermarti nella piazzola e guardare indietro, giù dalla montagna, seguendo la sottile striscia di strada che scompare verso il lago in lontananza. Poi risali in sella e colma il facile mezzo chilometro finale che porta alla cima, dove potrai goderti la vista sull’Isola di Skye.

Da qui mancano solo altri 60 km per aggirare completamente la costa della penisola di Applecorss e ritornare ai cartelli iniziali. Quegli stessi avvertimenti ora sembreranno sicuramente molto più seri.

Mappa e statistiche

Salita Bealach na Bà

Paese Scozia

Regione Wester Ross

Partenza Tornapress (svolta dalla A896)

Arrivo Applecross Pass

Altezza 626 m

Salita totale 616 m

Distanza 9,7 km Pendenza media 6,4%

Pendenza massima 20%

KoM (King della Montagna) Andrew Feather, UK, 24:31

QoM (Queen della Montagna) Natalie Stevenson, UK

© RIPRODUZIONE RISERVATA