Le nuove tomaie delle scarpe da ciclismo

Le tomaie di maglia sono ormai cosa comune nelle scarpeda ciclismo, ma quali sono i loro vantaggi? Ed è meglio optare per la maglia, il tessuto o qualcosa di completamente diverso?

È passato molto tempo da quando gli indumenti di maglia erano esclusiva della nonna. I tessuti a maglia sono già stati utilizzati per realizzare tomaie di scarpe per il calcio e l’atletica da quasi un decennio, e dal 2018 stanno guadagnando popolarità anche nelle scarpe da ciclismo di fascia alta.

Rispetto alle scarpe realizzate con tomaie convenzionali in pelle sintetica, quelle con tomaia a maglia tendono ad essere considerate scarpe di fascia alta per alcune loro migliori caratteristiche, tra cui una migliore traspirabilità, maggiore comfort e peso ridotto. Ma come sono in grado di garantire questi vantaggi?

“Le tomaie in maglia sono create con macchine elettroniche da maglieria che collegano filo e aghi”, spiega il product manager di Fizik Giovanni Fogel. “Le macchine sono in grado di cambiare senza soluzione di continuità la direzione del filato per creare diversi modelli di cucitura all’interno del tessuto. Fattore che permette di progettare e creare zone funzionali ad alte prestazioni in particolari aree chiave, come prese d’aria e aperture a rete per una maggiore traspirabilità”.

Le tomaie sono spesso realizzate con un unico filo e possono essere progettate per conformarsi al piede con una vestibilità molto più stretta rispetto alle tomaie tradizionali, creando una struttura monostrato senza cuciture che permette grandi prestazioni.Il responsabile del design di Rapha, Jon Freeman, si affretta a precisare che “non tutte queste nuove tomaie sono cucite allo stesso modo. Mentre quelle lavorate a maglia utilizzano un unico filato, quelle tessute sono realizzate invece con due filati che si incrociano per formare il tessuto stesso”.

Rapha usa un tessuto proprietario ‘Powerweave’ nelle sue scarpe Pro Team ed Exploro Powerweave.

“Le tomaie a maglia offrono un comfort simile a un calzino, ideale per la corsa e altri sport in cui il piede è molto attivo. Ma nel ciclismo il piede ha bisogno di essere tenuto molto più in posizione e stabile durante tutta la pedalata. Proprietà che deve essere mantenuta anche col bagnato, cosa davvero difficile da ottenere con un tessuto a maglia che ha livelli più elevati di elasticità multidirezionale e tipicamente trattiene l’acqua. Al contrario, il tessuto offre livelli di elasticità più controllabili ed è più resistente. Mantiene anche un alto livello di comfort, quindi secondo noi offre un migliore equilibrio tra comfort e prestazioni per le scarpe da ciclismo”.

Di risposta, Fogel di Fizik sostiene invece che, se progettati correttamente, i design a maglia come le scarpe Vento Infinito Knit Carbon 2 possono compensare qualsiasi aspetto negativo delle tomaie in tessuto.

“La nostra costruzione a maglia ha aree mirate di fibre poliuretaniche fuse a caldo, integrate per creare supporto dove il piede ne ha bisogno”, spiega. “Le nostre scarpe forniscono tutto il supporto di cui il ciclista necessita”. Ma stiamo parlando di una maglia aperta. E il compromesso per far entrare tanta aria è far entrare anche l’acqua quando piove. “È intuibile che questa tipologia di scarpe funzioni meglio in estate, quando la pioggia è meno probabile. Tuttavia, i filati sono trattati per l’idrorepellenza, quindi, mentre la tomaia lascia entrare l’acqua, il tessuto comunque non la assorbe. Inoltre, grazie alla maggiore ventilazione, le scarpe si asciugheranno più velocemente”.

Materiali misti, sentimenti misti

Giro sembra sia stato il pioniere nella progettazione delle tomaie in maglia nelle scarpe da ciclismo (le scarpe Empire E70 Knit di Giro e le Infinito R1 Knit di Fizik sono uscite a pochi giorni di distanza l’una dall’altra), ma il tessuto gioca un ruolo decisamente piccolo nell’attuale portafoglio del marchio.

È il Synchwire il materiale più diffuso, una maglia ultraleggera termicamente legata ad uno strato di pellicola di poliuretano.

“Le nostre scarpe in maglia erano abbastanza estreme, e anche se le calzature da ciclismo in maglia sono una tecnologia valida e sono in grado di regalare alcuni vantaggi in certe circostanze, semplicemente non erano adatte ai nostri piani”, dice Peter Curran, product manager delle calzature di Giro. “Il Synchwire ci permette una maggiore libertà nell’irrigidire determinate aree, aggiungere ventilazione e creare anche qualcosa di esteticamente più attraente, grazie alla semplicità di fustellare la pellicola e la maglia, e di incollare gli strati insieme. La maglia ha il vantaggio di essere prodotta in una sola operazione, ma necessita di più lavoro a causa dei minimi di produzione”.

Il fatto che Giro abbia abbandonato la tessitura a maglia suggerisce che la tecnologia potrebbe non fornire tutti i vantaggi promessi, ma Freeman di Rapha sostiene che, dato che la tomaia è così adattabile, ci sono ancora prospettive interessanti e la tecnica può solo migliorare.

“Con Powerweave c’è ancora spazio per migliorare e stiamo già lavorando alla prossima generazione”, dice. “Le nostre scarpe Explore hanno portato il tessuto ad un ulteriore step, aggiungendo filati di TPU più grandi e più resistenti, migliorando la durata senza influenzare negativamente il comfort. Ma stiamo anche studiando una nuova tipologia di filati. Il processo offre il potenziale per cambiare senza soluzione di continuità le proprietà della tomaia in diverse aree”.

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