Salita corta ma spietata: il Kemmelberg
Lungo non più di 730 metri e alto nemmeno 200, il Kemmelberg può sembrare un’impresa semplice, ma questa salita belga ha un cuore spietato e una storia straziante.










Il Monument Aux Soldats Francais si staglia in cima al Kemmelberg da Ossuaire (Foto Alex Duffil)
La guerra è spesso usata come metafora del ciclismo. Se la stagione ciclistica è una guerra, le singole giornate e le gare sono le sue battaglie. I giornalisti descrivono queste battaglie nei minimi dettagli: come i singoli corridori soffrono per scalare una salita, danno tutto per il bene dei loro compagni di squadra e lottano per la vittoria e la gloria eterna. Il ciclismo è uno sport come nessun altro, in quanto premia il sacrificio personale e glorifica la sofferenza per una causa comune.
Il Kemmelberg fungeva da tribuna da cui si poteva osservare gran parte del campo di battaglia di Ypres
Tuttavia, quando ci viene ricordato il vero terrore della guerra, questi paragoni possono sembrare grossolani, e così è per la Salita Classica di questo mese. Il Kemmelberg è il gioiello della classica belga Gent-Wevelgem, e ogni anno i corridori affrontano il suo ripido acciottolato non una ma tre volte, e mentre lo fanno i commentatori notano immancabilmente il sacrificio e la sofferenza impressi sui volti dei corridori.
Ma è qui che la metafora della guerra si esaurisce, perché sulle pendici del Kemmelberg durante la Prima guerra mondiale il sacrificio, la sofferenza e l’orrore furono una terribile realtà.


(Foto Alex Duffil)
Il balcone delle Fiandre occidentali
Con i suoi 156 metri sul livello del mare, il Kemmelberg è il punto più alto delle Fiandre occidentali e la parte più significativa dell’Heuvelland, un insieme di colline note localmente come Le Petit Suisse Flandre, le Alpi fiamminghe. Enclave francofona nelle Fiandre olandesi, alla fine del XIX secolo il villaggio di Kemmel era una popolare meta di villeggiatura per le classi medie delle città vicine, che venivano a godersi l’aria fresca e la vista dal balcone sulle pianure delle Fiandre che il Kemmelberg offriva. Ma nel 1914 e con lo scoppio della guerra, queste viste panoramiche diedero al Kemmelberg un significato completamente nuovo, come spiega Mark Connelly, professore di Storia moderna all’Università del Kent e membro della Commonwealth War Graves Commission: “In un certo senso il Kemmelberg non fu un importante campo di battaglia fino al 1918, quando ebbe luogo l’offensiva tedesca di primavera.
La vera importanza del Kemmelberg era che fungeva da tribuna, al sicuro dietro le prime linee britanniche, da cui si poteva osservare gran parte del campo di battaglia di Ypres. Aveva questo ruolo militare cruciale come punto di osservazione dove si potevano portare i visitatori VIP a vedere la linea del fronte. Inoltre, grazie all’ombra che proiettava, forniva una copertura per portare uomini ed equipaggiamenti al fronte, funzionando quasi come una barriera protettiva che bloccava l’osservazione tedesca. Solo nella primavera del 1918, quando i tedeschi fecero l’ultimo tentativo sul fronte occidentale, il Kemmel entrò in azione. Avevano appena vinto a est, così quegli uomini si trasferirono a ovest e lanciarono una grande offensiva prima dell’arrivo degli americani. Non riuscirono a prendere la città di Ypres, ma conquistarono il Kemmelberg in alcuni furiosi combattimenti che coinvolsero le truppe sudafricane e francesi”.
I tedeschi non conquistarono Ypres, ma presero il Kemmelberg
Durante la Quarta Battaglia di Ypres persero la vita 120.000 persone e il Kemmelberg lo ricorda ancora oggi. La salita occidentale, che viene affrontata per ultima durante la Gent-Wevelgem, è nota come Ossuaire (l’Ossario), la parola francese che indica una cassa per resti scheletrici umani, in riferimento alla fossa comune di 5.000 corpi alla base della salita.
L’avanzata tedesca nella primavera del 1918 si rivelò tuttavia una vittoria di Pirro. “Questa perdita fu vista inizialmente come un disastro dalle forze alleate. È solo quando si resero conto che i tedeschi si erano stremati da soli e non potevano proseguire che provarono un senso di sollievo - dice Connelly -. I francesi e gli inglesi cominciarono quindi a bombardare la collina sapendo esattamente dove si sarebbe trovata l’opposizione, essendo stati loro stessi sulla collina per quattro anni”.
I tedeschi finirono per perdere il Kemmelberg pochi mesi dopo, nell’ambito dell’offensiva di liberazione del settembre e ottobre 1918. In breve, il Kemmel ha un’enorme importanza in termini di osservazione durante tutta la guerra, ma solo un breve periodo di combattimento nel 1918, che è una lezione per la maggior parte della storia militare: 95% di noia e 5% di terrore”.


Distanza ridotta ma salita spietata (Foto Alex Duffil)
La guerra e poi la pace
Con l’armistizio del novembre 1918, il Kemmelberg, un tempo ricco di foreste e ormai spoglio a causa degli incessanti bombardamenti d’artiglieria, divenne un importante luogo di commemorazione per le famiglie che piangevano le loro perdite nei campi aridi delle Fiandre.
Nel periodo tra le due guerre, al culmine della salita fu eretto il Monument Aux Soldats Français per i soldati francesi caduti, la cui vasta struttura in stile Art Déco dominava sempre lo sfondo durante le trasmissioni televisive della Gent-Wevelgem. Non molto tempo dopo, il villaggio di Kemmel tornò a essere la destinazione turistica di un tempo, diventando popolare tra i pensionati francesi in visita dalle vicine Lille e Valenciennes.
Poi, nel 1962, dopo 28 anni di modifiche al percorso da parte degli organizzatori della Gent- Wevelgem, desiderosi di dare alla loro corsa un’identità diversa dal Giro delle Fiandre e dall’Het Volk, il Kemmelberg trovò il suo posto nel ciclismo. Introdotto come ultima salita di un circuito di colline dell’Heuvelland, il Kemmelberg fu posto a 30 km dal traguardo della corsa a Wevelgem e, a distanza di circa 60 anni, il percorso rimane in gran parte invariato.
Entrambi i versanti sono lunghi meno di un chilometro, ma in questa breve distanza raggiungono il 20%
Più di recente, e in modo brutale, il gruppo è stato costretto a percorrere la salita tre volte, due volte da Belvedère - l’ascesa più breve e marginalmente meno ripida a est - prima di un’ascesa finale da Ossuaire, il lato più aspro a ovest. Entrambi i versanti sono lunghi meno di un chilometro, rispettivamente 550 m e 730 m, ma in questo breve lasso di tempo raggiungono pendenze del 20% e si snodano su un acciottolato che fa male alle ginocchia, disseminato in tutto il paesaggio delle Fiandre.
Eppure, posto così lontano dall’arrivo della corsa, il Kemmelberg offre ogni anno effetti diversi sull’esito della gara. L’eterna domanda è: i corridori delle classiche riusciranno a percorrerlo abbastanza duramente da far cadere i velocisti, o questi ultimi riusciranno a resistere fino al traguardo?
Per i dilettanti, il Kemmelberg rappresenta il punto centrale dell’annuale Gent-Wevelgem sportiva che si svolge un giorno prima della gara dei professionisti ed è uno degli scalpi principali per le migliaia di fanatici del ciclismo che affollano le Fiandre ogni anno. Tuttavia, per quanto accanite possano essere queste battaglie a due ruote, è il passato del Kemmelberg che dobbiamo continuare a ricordare.
Mappa e statistiche
Salita Kemmelberg
Paese Belgio
Partenza Heuvelland (sia per Belvedère che per Ossuaire)
Arrivo Den Engel op de Kemmelberg
Strada Kemmelbergweg
Ossuaire (in rosso)
Distanza 730 m
Altezza della vetta 156 m
Dislivello 71 m
Pendenza media 9,6%
Pendenza massima 23%
Belvedère (in azzurro)
Distanza 550 m
Altezza della vetta 156 m
Dislivello 51 m
Pendenza media 9,2%
Pendenza massima 20%
Potrebbe interessarti anche:

Cyclist magazine 66: tre volte Stelvio!
Il servizio completo è pubblicato sul numero 66 di Cyclist magazine