Sarto Seta Plus Tri-Composite
Fibra di carbonio all’avanguardia e prestazioni eccezionali.





Proprio quando pensavi di startene tranquillo... bang: la porta del bar si spalanca ed entra un uomo con abiti decisamente attillati dondolando su scarpette leggermente ricurve con una tacchetta sotto. Sta spingendo una bicicletta; insiste per portarla dentro perché, proprio come la bici che ha portato il mese scorso, anche questa è troppo costosa per lasciarla fuori.
Signori, ecco a voi la Sarto Seta+ Tri-Composite che, come altre bici da sogno, costa ben oltre i dodicimila euro. Come giustificare questo prezzo? Anzitutto è progettata e realizzata interamente in Casa Sarto, a Mellaredo di Pianiga (Ve): l’azienda produce internamente anche i tubi, tagliati poi sulle misure del cliente per una geometria personalizzata e assemblati tube-to-tube (non monoscocca quindi, ma fasciati a mano).
Sarto produce in proprio le selle per le sue bici, in modo da poter colorare lo scafo in combinazione con il colore scelto per i filamenti del telaio.
Questo ovviamente fa lievitare i costi, rispetto a una produzione di serie. In più, per questa Seta+ una caratteristica distintiva è il materiale stesso, un carbonio particolare che incorpora una fitta trama di fili rossi. «In realtà si tratta di filamenti di rame intrecciati nel carbonio», spiega Davide Libralesso di Sarto. «Sono colorati e danno vita a un nuovo materiale composito speciale: il “Tri-Composite”, una fibra di carbonio e resina in cui vengono, appunto, annegati i filamenti metallici colorati. Ecco il motivo per cui questa versione di Seta+ è la Tri-Composite».
Non solo estetica
Non è la prima volta che mi imbatto in questa soluzione: anche la Passoni Fidia utilizza carbonio intrecciato con filamenti di titanio. Ma questa è la prima volta che sento parlare di rame e lo vedo impiegato in tal senso. Lo usano anche per lo scafo della sella ed è disponibile in tre colorazioni (Rosso Alchermes, Verde Assenzio e Blu Lete).
È tutto molto elegante, ma non si tratta solo di estetica. Anzi, c’è una funzione che va ben oltre alla bellezza: il Tri-Composite crea un telaio più resistente e, nello stesso tempo, più confortevole. Come fa? Immagina un tavolo su cui sono appoggiati un bicchiere di acqua e un uno di olio. A parità di forza con cui fai vibrare il tavolo, l’acqua e l’olio si increspano in modo diverso. Questo accade perché ogni sostanza ha una specifica frequenza di risonanza, il momento in cui la vibrazione è più accentuata. Vibrando, le sostanze dissipano l’energia dei colpi ricevuti ed è proprio ciò che vogliamo che facciano i materiali con cui si costruiscono i telai: assorbire le frequenze di migliaia di scossoni e colpi dalla strada, prima che si scarichino sul ciclista.
Anche il frontalino dell’attacco manubrio è dipinto en pendant. I filamenti metallici sono annegati nella fibra di carbonio per aiutare a dissipare le vibrazioni della strada e migliorare la resistenza a colpi e scossoni.
Quello che Sarto ha fatto è stato aggiungere un ulteriore elemento assorbente nei fogli di carbonio. Questo materiale, il Tri-Composite, è anche più resistente. Il filamento metallico - spiegano in Azienda - attenua le vibrazioni grazie alla diversa frequenza di risonanza e, in caso di impatto, scorre nella resina tra le fibre per preservarne l’integrità strutturale in modo tale che in un colpo ad alto impatto non si spezzino, come invece potrebbe succedere con il solo carbonio. Sembra tutto avvincente, ma funziona davvero?
Incollata a terra
Non ho avuto il coraggio di colpire questa bici con una mazzetta, quindi non posso esprimere giudizi sulla resistenza; ma quello che posso assicurare è che la Seta+ Tri-Composite offre una elevata guidabilità e, di conseguenza, curva magnificamente, ignorando ogni piccola irregolarità del manto stradale e mantenendo sempre quanta più gomma possibile a contatto con il suolo. Forse una normale Seta+ darebbe meno piacevolezza: il Tri-Composite sta sicuramente facendo qualcosa.
E poi ci sono le forme dei tubi e gli pneumatici di questo modello. La sezione dei tubi è molto vicina all’essere rotonda e, nella mia esperienza, le bici con tubo tondo regalano sempre una sensazione di guida migliore, poiché i tubi tondi scaricano le vibrazioni nello stesso modo in tutte le direzioni. Per di più nella Seta+ TC detti tubi sono anche piuttosto stretti per gli standard odierni e questo fornisce un po’ più di elasticità, cosa che spesso manca ai telai in carbonio. Il risultato è un’esperienza di guida di grande comfort, con molta tolleranza anche su asfalto rovinato o accidentato.
La luce forcella per pneus fino a 32 mm significa che la Seta+ può montare i Panaracer GravelKings, un colpo di genio per le uscite nella brutta stagione.
Come se non bastasse, e questo è ancora più esaltante, il telaio ha un flex che aiuta a entrare perfettamente nelle curve prima di uscire da esse con una notevole rigidità della pedalata. È come se il meglio del carbonio incontrasse la tecnologia dell’acciaio della vecchia scuola telaistica. Tuttavia, tutto questo non servirebbe a nulla senza ottimi pneumatici. Un giorno starò zitto sulle gomme, ma ora... questi sono da 32 mm! E riportano la scritta “Gravel”: sono i GravelKings di Panaracer e ammetto che sono quanto di più indicato per la primavera (la stagione in cui ho testato la bici), con il meteo sempre variabile.
Fosse stata estate, avrei optato per pneumatici da strada da 28 mm. Ma con il tempo capriccioso, maggior larghezza significa maggior zona d’appoggio per un grip migliore, senza però ostacolare la scorrevolezza della Seta+. Pneumatici perfetti per strade di merda con tempo di merda. Considerato tutto questo, cerco perplesso qualche difetto. Ma onestamente, non riesco a trovarne.
Chiunque abbia un po’ di soldi da spendere nel ciclismo, dovrebbe essere felice di spenderli qui: la Seta+ TC è una bici davvero eccezionale.
Le caratteristiche
- Marca: Sarto
- Modello: Seta+ Tri-Composite
- Peso: 7,4 kg (55 cm)
- Gruppo: Campagnolo SuperRecord EPS
- Ruote: Campagnolo Bora WTO 45 Disc
- Dotazione: Manubrio Ursus H700; attacco Ursus S700; reggisella Ursus SP700; sella Sarto Pure Pelle; copertoni Panaracer GravelKing Slick TLC da 32mm
- Prezzo indicativo: Kit telaio, € 8.700. Allestita come da test, € 15.500
- Online: sartobikes.com
In alternativa


Per le salite dure. L’arma di Sarto contro la gravità è l’Asola Plus, che può pesare meno di 6,8 kg con la giusta componentistica (e non stiamo parlando di semplici ruote leggere). Il kit talaio ti costerà 7.800 euro.